Etimologicamente il termine “di-vezzare” vuol dire “togliere il vizio” dal seno: succede che a un certo punto il latte materno (o di formula) non è sufficiente a coprire tutti i fabbisogni nutritivi del bambino, e quindi, pur restando un alimento importante per molti mesi ancora, verrà affiancato lentamente da alimenti “complementari”. È bene sottolineare che il latte materno non perde il suo immenso valore nutritivo e immunitario, anche quando il bambino inizia a variare ed ampliare la dieta. Esso rimane un alimento importante per la crescita del neonato che è bene non sostituire finché è possibile o comunque non prima dei due anni di età.

Auto svezzamento

Generalmente la fase del divezzamento comincia intorno ai sei mesi: a questa età la maturazione intestinale si completa e lo sviluppo neurologico consente di afferrare, masticare e deglutire in maniera efficace il cibo, inoltre il bambino comincia a imparare a stare seduto da solo.

Lo svezzamento è un momento delicato e importante per la mamma e il bambino ma è anche un passaggio naturale che nel tempo è stato “medicalizzato” creando paure e ansie alle mamme, oggi, però, si cerca di ritornare alle “origini” e molte mamme scelgono ”l’auto svezzamento”. Esso si basa sul principio di rispettare i tempi del bambino e lasciarlo “fare da sé”, assaggiando piccole porzioni del cibo dei genitori nei modi (manine, cucchiaino) in cui riesce a farlo da solo o con un po’ di aiuto.

Scegliendo l’auto svezzamento, il bambino sarà seduto a tavola insieme ai genitori e gli si consentirà di mangiare ciò che vuole: è evidente che il pasto sarà preparato rispettando le capacità acquisite del bambino.

Svezzamento classico e vegano

Il pasto del neonato nello svezzamento tradizionale è costituito da una base di brodo vegetale (costituito da verdure di stagione) a cui si aggiungono i cereali e a rotazione la carne, pesce, uovo, formaggi, legumi ecc.

Ci sono delle tabelle d’introduzione degli alimenti, generalmente fornite dal pediatra, che aiutano nell’inserimento graduale dei vari alimenti.

Alla fine del compimento dell’anno lo svezzamento è più o meno concluso e il bambino avrà inserito nella dieta tutti gli alimenti.

Accanto allo svezzamento tradizionale c’è quello vegetariano in cui non è introdotta la carne e il pesce ma solo i derivati (latte e uova) e quello vegano in cui c’è l’eliminazione anche dei derivati della carne.

Purtroppo tale divezzamento non sempre è supportato né dalla società né tanto meno dal pediatra, per cui i genitori si trovano da soli in un momento delicato e, in più, spesso vengono contrastati e giudicati e addirittura etichettati come genitori non adeguati.

Purtroppo la cronaca, nei tempi, passati, ha dato molto risalto alle notizie su bambini vegani malnutriti, approfondendo la notizia è evidenziata un’impreparazione di base dei genitori riguardo a una corretta alimentazione che probabilmente, pur cercandolo, non hanno ricevuto il supporto necessario. C’è anche da dire che lo stesso risalto non viene dato ai bambini sovrappesi o obesi che anche in tenerissima età soffrono di diabete di tipo due, ipertensione, problemi cardiovascolari ecc.

Le diete ben pianificate

E’ bene sottolineare che la Posizione dell’Associazione Dietetica Americana è chiara: “Le diete vegetariane correttamente pianificate, comprese le vegane, sono salutari, adeguate dal punto di vista nutrizionale, e possono conferire benefici per la salute nella prevenzione e nel trattamento di alcune patologie”. “Se ben pianificate sono appropriate per individui in tutti gli stadi del ciclo vitale, ivi inclusi gravidanza, allattamento, prima e seconda infanzia e adolescenza, e per gli atleti”.

In questo concetto ciò che è importante è nella prima frase “ben pianificate”: un’alimentazione adeguata deve apportate i macro e micronutrienti necessari, quindi carboidrati, proteine, grassi, vitamine e sali minerali. E’ ovvio che nella fase dello svezzamento ciò è ancora più importante perché eventuali carenze che nell’adulto sarebbero evidenziate lentamente, nel neonato danno problemi, anche seri, nell’immediato.

Svezzamento vegetariano e vegano

I legumi costituiscono l’alimento proteico d’eccellenza della dieta vegetariana già dai primi giorni dello svezzamento. Essi sono proposti sotto forma di crema che si può ottenere dai legumi decorticati, o da quelli interi e secchi lasciati ad ammollare per diverse ore, cotti a lungo e passati per separare la buccia dal chicco, dalla farina di legumi, cotta come fosse un semolino o ancora dai fiocchi, che una volta cotti vengono ridotti in crema con un passaverdure.

Anche lo yogurt di soia bianco, il tofu e il tempeh vanno a sostituire la carne e il pesce.

Nel bambino vegetariano possono essere usati anche i formaggi (ad esempio il parmigiano) e le uova rispettando ovviamente le tabelle d’introduzione.

Il consumo di verdura per tutto il 1° anno di vita, va moderato, perché si tratta di un alimento ricco in fibra e povero di energia, e in questo periodo di vita non è auspicabile che il neonato si riempi di verdura e non abbia più necessità di mangiare gli altri alimenti di cui ha più bisogno.

La frutta fresca va a integrare, e non a sostituire, gli altri alimenti. Come per la verdura, è necessario scegliere frutta di stagione e ben matura, preparata al naturale in forma di purea e senza l’aggiunta di zucchero o altri dolcificanti.

La frutta secca e i semi oleaginosi rappresentano alimenti estremamente preziosi utili per aumentare le assunzioni di energia, proteine, acidi grassi essenziali e minerali (in particolare ferro, zinco, magnesio e calcio).

Il piatto del neonato vegetariano e vegano è costituito dal brodo vegetale, cereali, un cucchiaino di legumi (o soia o formaggi o uova), crema di frutta secca e l’olio extravergine di oliva e/o di lino.

Integrazioni per il bambino vegetariano

Ci sono dei micronutrienti cui fare attenzione durante lo svezzamento del bambino vegetariano:

  • Ferro e zinco che sono integrati mediante alimenti fortificati (cereali), l’aggiunta ai piatti della vitamina C (gocce di limone), la riduzione della fibra e dove è necessario mediante integratore corretto.
  • Gli omega 3 presenti nell’olio di lino e nei semi, e spesso aggiunto anche un integratore.
  • La vitamina D la cui integrazione è raccomandata in tutti i bambini indipendentemente dal tipo di allattamento fin dalla nascita e per tutto il primo anno.
  • Infine i bambini vegetariani e vegani fin dallo svezzamento (durante l’allattamento la vitamina B12 passa attraverso il latte della mamma oppure i latti fortificati) hanno assoluta necessità di integrare la vitamina B12. Essa è importante in tutte le fasi della vita ma ancora di più nelle prime fasi di vita in cui l’eventuale carenza si può manifestare precocemente con danni neurologici anche irreversibili (paralisi flaccida, deficit psico-motorio, ridotto sviluppo cerebrale).

Conclusioni

Una dieta vegetariana e vegana può assolutamente essere ben bilanciata fin dalle prime fasi di vita dell’essere umano, bisogna solo prestare un po’ di attenzione per far si che al bambino non manchi nessun nutriente. Ecco perché sarebbe auspicabile che il genitore fosse affiancato da un professionista (il pediatra può già essere abbastanza se non ostacola il genitore nella sua scelta vegan) così da evitare qualsiasi tipo di carenza e/o problema di salute del bambino.


Una dieta vegetariana e vegana può assolutamente essere ben bilanciata


fin dalle prime fasi di vita dell’essere umano, bisogna solo prestare un po’ di attenzione per far si che al bambino non manchi nessun nutriente. Ecco perché sarebbe auspicabile che il genitore fosse affiancato da un professionista (il pediatra può già essere abbastanza se non ostacola il genitore nella sua scelta vegan) così da evitare qualsiasi tipo di carenza e/o problema di salute del bambino.
Dott.ssa Giovanna Senatore Biologa Nutrizionista
Specialista in Scienza dell’Alimentazione

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